La storia di Venezia
La storia di Venezia inizia con il crepuscolo dell’Impero Romano, quando le invasioni barbariche spinsero gli abitanti del litorale veneziano verso le isole della laguna. Non è stato facile stabilire un insediamento in questa regione, flagellata dalle continue maree e dalle inondazioni. Tanto meno per erigere edifici stabili e solidi: acqua, salinità, sabbia e fango dovevano essere considerati.
Venezia agli albori era una città costruita prevalentemente in legno, con muri di assi e tetti di canna sottile al posto delle tegole. In seguito, incendi ricorrenti e devastanti hanno imposto il divieto di utilizzare questo materiale nell’edilizia.
I primi edifici
Lentamente dalle isole di Rialto, il numero di edifici è aumentato, le secche sono state bonificate in modo da delineare gli attuali canali e lo specchio d’acqua tra un’isola e l’altra è stato ridotto per consentire l’allargamento delle passerelle pedonali.
Oltre ai pesanti mezzi di trasporto, le case in mattoni e pietra richiedevano anche una fondazione con palificazione che potesse sostenere le strutture più pesanti. Le fondamenta cominciarono ad essere fortificate seppellendo centinaia di secchi di ontano o larice, incastonati uno accanto all’altro nel fondale fangoso, spinti in profondità con un vibratore che operava lasciando cadere un peso.
Ad un’estremità, le estremità inferiori dei tronchi furono impiantate nello strato di argilla e sabbia più solida chiamato “caranto”, all’estremità superiore, le cime furono squadrate e ogni fessura fu riempita con frammenti e pezzi di mattoni mescolati con la calce.
Sulle sommità livellate fu costruito un solido pavimento in legno e su questo tavolato furono poste le fondamenta della costruzione in muratura. È stato un processo lungo e laborioso, ma ha retto bene: molte case sono ancora oggi in piedi su tronchi piantati secoli fa.
